L’anticalcio, la mano di Dio e la rete inviolata: impara l’inglese mentre guardi la Coppa del Mondo!
Si dice che gli inglesi abbiano inventato (o almeno concepito le regole di) molti degli sport più amati, tra cui il tennis, il golf, il rugby, le corse dei cavalli, il canottaggio, il curling e lo squash. E ovviamente il posto d’onore in questo elenco spetta al calcio!
Dato che in Inghilterra il calcio si gioca fin dall’XI secolo e le prime testimonianze scritte a riguardo risalgono al 1314, non c’è da sorprendersi che i vocaboli base di questo sport abbiano radici inglesi. Probabilmente sai già cosa significano questi termini del calcio in inglese: goalkeeper, hat-trick, play-off.
Abbiamo già accennato al fatto che l’inglese è la lingua internazionale dei viaggi nello spazio, della finanza e della ricerca. E lo stesso vale per lo sport! Con la globalizzazione, le squadre di calcio sono diventate fortemente multinazionali.
Ad esempio, al momento l’Arsenal di Londra annovera nella sua prima squadra dei giocatori provenienti dal Brasile, il Portogallo, la Francia, il Giappone, la Norvegia, il Ghana, l’Egitto e la Svizzera.
Ma come fa a comunicare sul campo una squadra così internazionale? Chiaramente, il calcio di per sé è già un mezzo di comunicazione che va al di là delle parole. Parlare una lingua universale come l’inglese, però, aiuta i giocatori e gli allenatori a capirsi meglio e a realizzare in campo un gioco di squadra ancora più efficace.
Dillo nella lingua del calcio
Stai guardando le partite di calcio ascoltando la telecronaca in inglese? Abbiamo compilato un dizionario speciale sul calcio per aiutarti a comprenderla.
- 12th man (Dodicesimo uomo): i tifosi che supportano in modo entusiastico la loro squadra del cuore
- Anti-football (Anticalcio): un tipo di gioco negativo messo in atto da una squadra che si concentra soprattutto sulla difesa. A nessuno piace l’anticalcio.
- Clean sheet (Rete inviolata): quando una squadra riesce a non subire neanche un gol durante una partita. Il verbale della partita non contiene reti contro la squadra in questione, perciò il loro “sheet” (foglio) è letteralmente “clean” (pulito).
- Goal-line technology (Tecnologia di porta): tecnologia moderna che rileva se la linea di porta è stata superata dal pallone nella sua interezza.
- Hand of God (Mano di Dio): descrizione ironica di una situazione in cui un calciatore segna un gol di mano, ma vuole che la rete venga considerata valida.
L’espressione risale a un leggendario incidente durante i quarti di finale della Coppa del Mondo del 1986, in cui Diego Maradona segnò un controverso gol contro l’Inghilterra. L’arbitro non vide il fallo. Durante una conferenza stampa dopo la partita, chiesero a Maradona se avesse segnato con la mano. Lui rispose che il gol era stato segnato “un po’ dalla testa di Maradona e un po’ dalla mano di Dio”.
- Mexican wave (Ola): “onda” creata durante una partita dai tifosi, che in successione si alzano in piedi, alzano le braccia, le abbassano e poi si mettono di nuovo a sedere.
Ecco una curiosità interessante! Negli Stati Uniti, la parola “football” si riferisce unicamente al football americano (simile in alcune cose al rugby). Gli americani chiamano “soccer” lo sport che altrove è noto come “football”.
La “lingua” dei cartellini e del fischietto
Di solito non si verificano problemi di traduzione durante una partita, in parte perché il calcio usa una speciale “lingua” di segnali con le mani codificati dal regolamento del gioco del calcio. Ma l’arbitro può anche ricorrere all’utilizzo della “lingua” dei cartellini e del fischietto.
Ad esempio, se un giocatore commette un fallo, l’arbitro deve semplicemente fischiare per interrompere il gioco. Poi può comunicare la sua decisione tramite dei segni con le mani. Se il fallo è grave, l’arbitro può mostrare un cartellino giallo o rosso che conserva in tasca.
Sii poliglotta e ricorda di non “lukaku”
Alcuni calciatori sono dei veri e propri poliglotti. Ad esempio, il portoghese Gedson Fernandes, il croato Ivan Rakitić e il bosniaco Miralem Pjanić parlano ben sei lingue. E il calciatore belga Romelu Lukaku, di origini congolesi, parla addirittura otto lingue!
Il nome di quest’ultimo si è trasformato anche in un interessante verbo nel gergo del calcio, “to lukaku“, che significa “rovinare, mandare a monte qualcosa”. Il termine è stato coniato in seguito alla sua sfortunata presenza nel Manchester United.
– I really like my new job, Steve! (Mi piace molto il mio nuovo lavoro, Steve!). Don’t lukaku it, bro. (Non rovinare tutto, amico mio.)
Registra un video per una stella del calcio internazionale
Per avvicinarti ai calciatori famosi, non è necessario conoscere la lingua del calcio. L’inglese basta e avanza. 🙂
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