La vera storia di Babbo Natale spiegata ai bambini
Ma Babbo Natale esiste davvero? Certo che esiste. E il 24 dicembre porta regali ai bambini e alle bambine che sono stati buoni durante l’anno. E anche a quelli che non sono stati tanto buoni, ma promettono di comportarsi meglio.
Ma chi è davvero Babbo Natale? Vive davvero al Polo Nord? In realtà nessuno ha mai visto Babbo Natale e non sappiamo chi sia esattamente. Il film “Un bambino chiamato Natale” racconta una storia che potrebbe spiegare l’origine di Babbo Natale. In questo articolo su sei film di Natale da vedere in famiglia trovi più informazioni su questo film e su altri film da vedere a Natale.
Nessuno ha mai visto Babbo Natale, né la sua casa ma tutti lo immaginiamo vestito di rosso e con una lunga barba bianca. E pensiamo che viva al Polo Nord insieme agli elfi. Vediamo da dove viene la leggenda di Babbo Natale con il tradizionale costume rosso, perché si dice che viva al Polo Nord e chi ha dato il nome alle renne di Babbo Natale.
Da dove viene il costume di Babbo Natale
Il primo a immaginare Babbo Natale vestito di rosso, con la cintura nera e la barba bianca è stato il famoso illustratore americano Thomas Nast, vissuto nel 1800. Nast disegnava così Babbo Natale, e le sue illustrazioni che apparivano su importanti riviste americane come Harper’s Weekly, hanno creato l’immagine tipica di Babbo Natale.
Ma perché Nast ha immaginato che Babbo Natale fosse proprio vestito così, e che andasse in giro su una slitta trainata dalle renne? La sua idea di Babbo Natale è stata influenzata dalla poesia conosciuta come “The Night Before Christmas” (La notte prima di Natale), scritta da Clement Clarke Moore e pubblicata per la prima volta nel 1823 in un giornale di New York chiamato “Troy Sentinel”. In questa poesia, Babbo Natale era descritto come vestito di rosso, aveva una grande barba bianca e andava in giro sulla slitta trainata dalle renne la notte del 24 dicembre a consegnare regali ai bambini e alle bambine. A Nast piacque questa immagine di Babbo Natale, e si ispirò a questa poesia per le sue illustrazioni.
In realtà Babbo Natale sta molto attento a non farsi vedere da nessuno, soprattutto dai bambini e dalle bambine e quindi non possiamo essere proprio sicuri che si vesta così. Ma è probabile che abbia una lunga barba bianca e il vestito rosso è il migliore colore se vivi al Polo Nord, perché si nota nella neve.
Dove vive Babbo Natale?
Si pensa che Babbo Natale viva al Polo Nord. Ormai questo è abbastanza sicuro, perché tutte le letterine inviate a Babbo Natale riportano “Polo Nord” come indirizzo, e arrivano sempre. Quindi sì, possiamo dire che Babbo Natale vive al Polo Nord. Ma come siamo arrivati a questa conclusione?
Quando si cominciò a parlare di Babbo Natale verso la metà del 1800 e a immaginarlo paffutello, vestito di rosso e con la lunga barba bianca, ci si cominciò a chiedere dove potesse abitare. A quel tempo il Polo Nord era considerato un luogo fantastico e misterioso perché nessuno era mai riuscito a visitare quelle regioni freddissime. In più era un luogo freddo e ghiacciato, proprio adatto a un’atmosfera natalizia. Il luogo perfetto quindi per non mettere su un laboratorio di giocattoli segreto. Per questo si pensò subito che Babbo Natale doveva per forza vivere al Polo Nord.
E naturalmente al Polo Nord non si può andare in giro in macchina. Ecco perché abbiamo capito che Babbo Natale si sposta su una slitta trainata da renne.
Le renne di Babbo Natale: da dove viene il nome?
Nella sua poesia, Clement Clarke Moore è il primo a parlare della slitta di Babbo Natale trainata da renne. E nella poesia troviamo anche i nomi delle renne di Babbo Natale. Ecco i versi della poesia con i nomi: Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donder e Blitzen. Che in Italiano sono diventati: Ballerina, Cometa, Cupido, Donato, Donnola, Freccia, Fulmine, Saltarello.
When, what to my wondering eyes should appear.
But a minature sleigh, and eight tiny rein-deer,
With a little old driver, so lively and quick,
I knew in a moment it must be St. Nick.
More rapid than eagles his coursers they came,
And he whistled, and shouted, and call’d them by name:
“Now! Dasher, now! Dancer, now! Prancer and Vixen,
On! Comet, on! Cupid, on! Dunder and Blitzen;
To the top of the porch! To the top of the wall!
Now dash away! Dash away! Dash away all!
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Quando arriva Babbo Natale?
Hai fatto caso a come viene chiamato Babbo Natale nella poesia di Moore? Si chiama St. Nick, abbreviazione di Saint Nicholas, ovvero San Nicola. Il titolo originale della poesia infatti è “A Visit from St. Nicholas”, ma è più conosciuta come The Night Before Christmas, dal primo verso. St Nicholas, in italiano San Nicol, è il vero nome di Babbo Natale. Che poi in inglese è diventato “Santa”. E in effetti la leggenda di Babbo Natale viene proprio da San Nicola.
San Nicola era un vescovo vissuto nel IV secolo. Si racconta che una volta regalò a tre regazze povere dei sacchi d’oro, perché potessero sposarsi. Nel Medioevo si diffuse poi l’usanza di ricordare questo episodio di generosità di San Nicola scambiandosi regali nel giorno dedicato al santo, il 6 dicembre. In Olanda e anche in alcune parti d’Italia i bambini e le bambine ancora ricevono regali e dolci anche da San Nicola il 6 dicembre, oltre che da Babbo Natale. Fortunati!
Dal 6 dicembre, giorno di San Nicola, si è poi passati al 25 dicembre per lo scambio di doni. Perché proprio il 25 dicembre? La Chiesa decise di celebrare il Natale in questa data perché vicina alle antiche celebrazioni del solstizio d’inverno, un periodo simbolico in molte culture perché segna il momento in cui le giornate iniziano ad allungarsi dopo il periodo più buio dell’anno.
Quindi nessuno ha mai visto Babbo Natale, ma è probabile che sia proprio come lo immaginiamo: paffuto, vestito di rosso e con una lunga barba bianca. E che viva al Polo Nord e si sposti su una slitta trainata da renne. Del resto, se fosse vissuto da un’altra parte, qualcuno ormai lo avrebbe scoperto.