7 min Imparare ad argomentare, trovare argomenti convincenti a sostegno di un’idea, strutturare un ragionamento e poi esporlo di fronte alla classe. Con i debate ragazzi e ragazze fanno pratica di tutto questo. Il debate è una metodologia didattica molto utilizzata nei paesi di lingua inglese, che si sta diffondendo anche in Italia: dal 2022 si organizzano infatti campionati italiani di debate, per le scuole superiori. E si organizzano Debate Days anche nelle scuole medie e nella scuola primaria.
Vediamo meglio di cosa si tratta, i pro e i contro del debate e alcuni esempi di debate da proporre in classe.
Debate: significato
Che cos’è esattamente Il debate come metodologia didattica? Il debate (dibattito, in italiano) è una forma strutturata di discussione durante la quale due gruppi esprimono e difendono opinioni opposte su un argomento: un gruppo presenterà argomenti “pro”, l’altro gli argomenti “contro”. La discussione è guidata da regole sul tempo di parola, l’ordine di intervento e le modalità di assegnazione dei punti. L’obiettivo principale del dibattito è quello di persuadere chi ascolta, utilizzando ragionamenti logici, prove convincenti e abilità retoriche. Una giuria decide poi quale gruppo è stato più convincente e quindi ha vinto il debate.
Come si svolge un debate?
Il debate è una metodologia didattica con precise regole. Prima di tutto si deve scegliere un argomento, possibilmente coinvolgendo anche gli studenti. Ogni squadra si prepara poi al debate raccogliendo informazioni, sviluppando argomenti e preparando il discorso.
L’insegnante presenta l’argomento in discussione e spiega le regole del dibattito: la durata dei turni di parola, l’ordine di intervento e i criteri per assegnare i punti. IL debate ha inizio e gli studenti delle due parti si alternano per presentare i loro argomenti e controargomenti. Ogni parte ha un tempo predefinito per parlare, solitamente compreso tra i 3 e i 5 minuti. Dopo che entrambe le parti hanno presentato i loro argomenti, ci sono turni aggiuntivi durante i quali gli studenti rispondono ai punti sollevati dall’altra parte e presentano altri argomenti.
Alla fine del dibattito, ogni parte fa una breve conclusione, riassumendo i punti principali del proprio ragionamento. Segue la valutazione della giuria e la dichiarazione del vincitore. I punti vengono assegnati in base alla chiarezza degli argomenti, alla persuasività, alla capacità di rispondere alle domande e al rispetto delle regole del dibattito.
A cosa serve il debate?
Il debate è una metodologia di insegnamento utile a sviluppare molte skill come pensiero critico, ricerca e ragionamento. Il debate è un utile metodologia per imparare l’inglese. Qui puoi leggere di più sulle diverse metodologie didattiche per imparare l’inglese. Vediamo meglio a cosa è utile il debate.
- Pensiero critico: nel debate gli studenti devono analizzare un argomento da diverse prospettive e sviluppare argomentazioni per sostenere le proprie opinioni. Questo stimola il pensiero critico e la capacità di formulare giudizi informati.
- Abilità comunicative: per partecipare a un debate bisogna esprimere le proprie idee in modo chiaro e convincente, ascoltare e rispondere alle opinioni degli altri in modo rispettoso.
- Ricerca: prima di un debate ragazzi e ragazze devono informarsi sull’argomento oggetto del debate e cercare informazioni affidabili per sostenere la propria tesi.
- Partecipazione attiva: durante il debate, gli studenti sono coinvolti attivamente nel processo di apprendimento, prendendo parte alla discussione ed esprimono le proprie opinioni. Questo è molto più motivante che stare seduti ad ascoltare.
Debate: a cosa fare attenzione
Prima di organizzare un debate, è importante considerare anche gli aspetti più problematici. In alcuni casi, per esempio, un debate può portare a conflitti o disagi emotivi tra gli studenti, specialmente se l’argomento è delicato o tocca alcuni studenti in modo personale. È importante che l’insegnante sia in grado di gestire queste situazioni e promuovere un ambiente di rispetto reciproco. Altro aspetto da considerare quando si organizza un debate è il tempo necessario: i debate richiedono tempo per essere preparati e condotti in classe.
Il debate è una metodologia didattica più consona agli studenti più estroversi o assertivi. Può succedere che questi dominino la discussione, impedendo agli altri di esprimere le proprie opinioni. È compito dell’insegnante garantire che tutti gli studenti abbiano l’opportunità di contribuire in modo significativo al debate.
Come organizzare un dibattito
Allora come si può organizzare un debate in classe? In questo documento trovi le linee guida presentate da indire. In sintesi, l’organizzazione del debate si divide in quattro passi:
- Selezione dell’argomento: è importante scegliere argomenti pertinenti e stimolanti che interessano gli studenti. Meglio coinvolgere gli studenti nella scelta.
- Strutturazione del debate: definire ruoli chiari per i partecipanti, stabilire regole e tempi e garantire un ambiente di rispetto reciproco.
- Preparazione: incoraggiare la ricerca approfondita sull’argomento da parte degli studenti e fornire risorse e indicazioni per trovare fonti a supporto delle diverse argomentazioni.
- Conclusione: il dibattito va concluso con una riflessione condivisa sugli argomenti discussi e su quello che si è appreso.
Esempi di argomenti per un debate
Scegliere un argomento che appassiona gli studenti è fondamentale per la riuscita e il coinvolgimento del debate. Ecco alcuni esempi di debate che si possono proporre anche a bambini e bambine della scuola primaria, per abituare al debate.
Vincere è la cosa più importante nello sport?
Essere famosi è bello?
Mentire è sempre sbagliato?
Dovremmo chiudere tutti gli zoo?
I giochi online sono utili?
La scuola dovrebbe iniziare più tardi la mattina?
Dovremmo lavare i vestiti meno spesso?
Esistono giochi da maschio e giochi da femmina?
Se spiegato e preparato accuratamente, il debate è una metodologia interessante che aiuta ragazzi e ragazze ad esercitare ricerca e pensiero critico: e che insegna ad ascoltare con rispetto le opinioni altrui.
