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28.04.2023
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La parità di genere spiegata a bambine e bambini

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Gli stereotipi di genere possono influenzare negativamente bambini e bambine. Parliamo di stereotipi come “le ragazze sono più portate per le materie umanistiche” o “i ragazzi devono essere forti e coraggiosi”. Questi stereotipi vengono proposti dai media, ma anche dai coetanei. In famiglia possiamo però smontare queste idee preconcette, educare alla parità di genere e aiutare bambini e bambine al rispetto e a seguire le loro inclinazioni, gusti, emozioni e comportamenti a prescindere dal fatto di essere maschi o femmine. 

Come scuola di ingelse per bambini il tema della parità di genere ci sta a cuore, perché ha a che fare con lo sviluppo sano di bambini e bambine. Imparare l’inglese apre un mondo di possibilità, ma le idee preconcette su cosa possono o dovrebbero fare i maschi e le femmine può impedire a bambine e bambini di seguire le proprie inclinazioni e i propri sogni. 

In questo articolo vediamo che cosa significa parità di genere (o uguaglianza di genere) e come parlarne in famiglia, con l’aiuto della psicologa Giusy Di Profio

Cosa significa parità di genere: il Gender Equality Index

Quando parliamo di parità di genere, ci riferiamo alla parità tra donne e uomini per quanto riguarda i diritti, le opportunità e la partecipazione alla società. In fatto di parità di genere, l’Italia è ancora indietro rispetto alla media europea.

Ce lo mostra il Gender Equality Index, un indice che misura la situazione della parità uomo e donna in diversi campi (istruzione, lavoro, potere, salute e altro) negli stati dell’ Unione Europea. L’indice va da 1 a 100, dove 100 indica la piena parità tra donne e uomini. 

Nel 2022 l’indice Italia era quattordicesima nella classifica degli Stati dell’UE, con un indice di 65. (Non proprio un ottimo punteggio, anche se la buona notizia è che il punteggio è aumentato molto dal 2010).

Secondo i dati, infatti, c’è ancora molta disuguaglianza tra uomini e donne per quanto riguarda per esempio la cura dei figli e i lavori domestici. 

Nel 2021, il 48% delle donne ha dichiarato di occuparsi dei bambini completamente o prevalentemente da sole, contro il 29% degli uomini. Stessa sproporzione per i lavori domestici: il 67% delle donne si occupa dei lavori di casa completamente o prevalentemente da sole, contro il 22% degli uomini. 

Anche il Gender Gap Report 2022 del World Economic Forum ha rilevato che c’è ancora da migliorare sul tema della parità di genere in Italia: su 146 stati, l’Italia è al 63° posto. 

Un dato interessante riguarda la poca presenza delle donne nelle professioni scientifiche, le cosiddette professioni STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics). In particolare, i settori dell’ingegneria e delle ICT (Information and Communication Technologies) continuano a essere prevalentemente maschili. 

L’educazione al rispetto a scuola e a casa

Per migliorare il nostro indice e creare una società più paritaria è importante partire dall’educazione di bambini e bambine. Cosa si intende per educazione di genere? Lo chiediamo alla psicologa Giusy di Profio

“Educare i bambini alla parità di genere significa mettere in atto una serie di comportamenti, azioni e strategie quotidiani per definire nella maniera corretta le relazioni tra il genere maschile e quello femminile.” 

 

L’educazione alla parità di genere si affronta anche a scuola e rientra nel più ampio tema dell’educazione al rispetto. (Ne parliamo nei nostri articoli sulla comunicazione interculturale e su come parlare di disabilità ai bambini). Le scuole sono tenute ad affrontare il tema dell’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e le discriminazioni (legge 107 del 13/7/2015, art.6). 

Sul sito Noisiamopari vengono raccolti i progetti attuati nelle scuole per aiutare bambini e bambine a identificare stereotipi e pregiudizi etnici, sociali e culturali. Ma l’educazione alla parità di genere avviene anche a casa, anzi soprattutto a casa. Vediamo qualche consiglio della psicologa. 

Consigli per educare alla parità di genere

Come si fa a crescere bambini liberi dagli stereotipi e che non pensino in termini di “cose da maschi e cose da femmine”? 

“Sicuramente l’esempio dei genitori è l’elemento più importante per educare alla parità di genere” dice Di Profio. “La relazione tra genitori è il primo modello di riferimento. Un’equa distribuzione dei compiti di cura familiare e casalinga, basata sulle inclinazioni personali e sulle preferenze di ognuno e non stereotipate. Anche una pari ripartizione del carico mentale legato alle necessità familiari, è importante e utile per educare I bambini”.

La psicologa sottolinea che l’educazione al rispetto e alla parità di genere passa anche attraverso la corretta educazione alla gestione delle emozioni. Il linguaggio e la comunicazione sia tra partner, sia nei confronti dei bambini è un altro canale per veicolare idee libere da stereotipi di genere. 

Evitare frasi come “non piangere come una femminuccia”, “devi essere forte, sei un ometto” o ancora “non fare il maschiaccio” riferito alle bambine. Frasi come queste rafforzano l’idea preconfezionata di maschio e femmina, invece di aiutare i bambini a comprendere le loro emozioni e inclinazioni. Al contrario, è importante “promuovere e legittimare ogni emozione senza etichettare come un comportamento da femmina o da maschio. Tutte le emozioni sono valide nei bambini e nelle bambine” sottolinea Di Profio.

Libri e giochi per educare alla parità di genere

Come trattare il tema della parità di genere fin da piccoli? La psicologa raccomanda di dedicare un’attenzione particolare alla scelta delle favole, evitando quelle tradizionali dove la donna è relegata alle mansioni domestiche e viene salvata dal principe che la sposa. 

Le bambine sono forti e non hanno bisogno di essere salvate da nessuno. Scegliamo letture che raccontino la forza delle donne. In questo articolo sui libri sulle donne forti trovi molti consigli di lettura. Puoi anche scegliere libri per bambini che affrontano direttamente il tema della parità di genere. 

Per esempio: “Missione parità” di Maria Scoglio e Cristina Sivieri Tagliabue consigliato dai 7 anni. Il libro racconta la storia di Sofia, che ama il calcio ma deve confrontarsi con chi pensa che il calcio sia roba da maschi. Queste letture possono aiutare i bambini a riflettere su alcuni degli stereotipi più comuni. 

Anche la scelta dei giochi è importante, continua Di Profio: 

“Facciamo davvero uno sforzo per uscire dalle vecchie regole, e informiamo anche i nonni, spiegando loro che sono ben accetti i regali di bambole ai bambini e di macchine alle bambine, o vestiti di colore rosa ai maschi e celesti alle femmine.Trasmettiamo ai nostri figli la libertà di espressione e insegniamo loro a non aver paura della “diversità”, sia fisica che mentale: non esistono cose “da maschi” e cose “da femmine”, lasciamo che i bambini scelgano liberamente che giochi fare o che capi indossare. Molti asili e scuole dell’infanzia adottano già grembiuli gialli o verdi, per superare la vecchia idea del celeste per i maschi e rosa per le femmine”.

 

Importante anche coinvolgere bambine e bambini nelle faccende di casa, con piccoli compiti come spolverare o passare l’aspirapolvere, che hanno il doppio vantaggio di educare alla parità di genere (invertendo la tendenza per cui le faccende di casa sono ancora compito prevalente delle donne) e sviluppare l’autostima nei bambini

Le domande dei bambini

Può capitare che tuo figlio o tua figlia si trovino a doversi confrontare con idee di genere stereotipate. Sotto vediamo due situazioni tipiche, e come reagire. 

In generale, in queste situazioni la psicologa consiglia di “ascoltare i nostri figli quando ci raccontano anche piccoli episodi quotidiani, fare attenzione alle parole che usiamo, lasciare massima libertà e infine creare un canale di comunicazione tra insegnanti e genitori per comprendere le dinamiche e attuare un intervento più ampio sull’intera classe se necessario”

Ecco due situazioni tipo e i consigli della psicologa su come rispondere: 

  1. “Con questi capelli corti sembri un maschio”. Se tua figlia rimane male perché si è sentita dire questa frase, chiedi prima di tutto come si è sentita, e che cosa ha provato. Importante lavorare prima di tutto sulla parte emotiva e accogliere le loro emozioni.
  2. “Voglio giocare con le bambole ma i miei amici non vogliono” ti dice tuo figlio.

Se giocare con le bambole non è condiviso dal gruppo, puoi offrirgli uno spazio dove giocare a casa. Concordare un momento della giornata da dedicare al gioco, dove poter ascoltare e narrare una storia dove i personaggi sono liberi di essere chi vogliono in assoluta libertà. Per i piccoli, puoi dedicare un’area della stanza con bambole, parrucche, collane, e vestiti per potersi esprimere attraverso il travestimento. E poi puoi spiegare a tuo figlio che giocare alle bambole è fare il papà, quindi non è da femmine. 

Educare i bambini alla parità di genere e al rispetto per le donne è importante. Anche per contrastare la violenza contro le donne. Se vuoi approfondire questo tema, puoi leggere “Dalla parte delle bambine”di Elena Gianini Belotti, pubblicato per la prima volta nel 1973. 

Siamo convinti che imparare una lingua, e avvicinarsi ad altre culture aiuta ad aprire la mente e a trovare quello che ci accomuna agli altri, al di là degli stereotipi. Ci sono maschi, femmine e persone non binarie, e l’importante è che bambini e bambine vedano prima di tutto le persone, non il loro genere. 

E tu hai parlato di parità di genere e di stereotipi con i tuoi figli? Come hai affrontato l’argomento? 

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