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27.08.2024
Time icon 6 min

Disgrafia o brutta scrittura? Come capirlo e come intervenire

Table of contents

La scrittura è un’abilità fondamentale che gioca un ruolo cruciale nello sviluppo scolastico e personale di ogni bambino e bambina. Sembra facile, tante volte lo diamo per scontato, ma si tratta di un processo complesso che coinvolge abilità cognitive, motorie e linguistiche.

Per i bambini, imparare a scrivere non significa semplicemente mettere la penna sulla carta: richiede uno sforzo coordinato di abilità motorie fini, comprensione visivo-spaziale, memoria ed elaborazione del linguaggio.

A causa di questa complessità, la scrittura può essere particolarmente impegnativa per alcuni bambini. E lo sanno bene quei genitori che hanno bambini disordinati nei quaderni, osservano i loro figli scrivere un po’ in corsivo e un po’ in stampatello, oppure si trovano davanti una grafia illeggibile con caratteri grandi e poi piccoli. 😔

Se tu sei uno di quei genitori, e non sai se hai davanti un disturbo della scrittura o semplicemente una brutta calligrafia, continua a leggere. Continua a leggere anche se ti stai chiedendo come aiutare il tuo bambino a migliorare la calligrafia.

Questo articolo stato scritto da Novakid – scuola di inglese online specializzata in didattica dell’inglese per bambini dai 4 ai 12 anni, dall’inglese scuola dell’infanzia fino all’inglese 3 media, che propone programmi in base all’età e al livello di apprendimento dei bambini e delle bambine.

Qual è la differenza fra disgrafia e brutta calligrafia?

Non è inconsueto che i bambini facciano fatica a scrivere in qualche momento del loro sviluppo, motivo per cui i genitori dovrebbero verificare regolarmente se i loro figli hanno una calligrafia ordinata.

Infatti, una brutta scrittura può dipendere da una serie di fattori, come la mancanza di pratica o un insegnamento carente, oltre alla naturale variabilità nello sviluppo della motricità fine da bambino a bambino. Insomma, non è detto che si tratti necessariamente di un disturbo della scrittura.
Tuttavia, è importante fare una distinzione tra una “semplice” brutta scrittura e la disgrafia, un disturbo specifico dell’apprendimento che colpisce le abilità di scrittura.

Cos’è la disgrafia

La disgrafia è un disturbo specifico dell’apprendimento che influisce sulla capacità di scrivere di un bambino. Va al di là della semplice grafia e colpisce la capacità di scrivere in uno spazio definito con caratteri di uguale dimensione e proporzionati. Si definisce per l’illeggibilità della scrittura sia in corsivo che in stampatello. La disgrafia non è un deficit cognitivo, il bambino è perfettamente in grado di apprendere.

Può essere associata ad altri disturbi dell’apprendimento o difficoltà di tipo emotivo o sensoriale, ma – ripetiamo – non necessariamente.

La disgrafia propriamente detta riguarda gli aspetti motori e di realizzazione grafica delle lettere. Non necessariamente si associano gli aspetti di disortografia, cioè all’incapacità di scrivere le parole secondo le regole dell’ortografia.

Cos’è la brutta calligrafia

Invece, la cattiva scrittura non è un disturbo ma un deficit di abilità che può migliorare con la pratica e le giuste strategie. A differenza della disgrafia, non si tratta di una condizione neurologica, ma piuttosto di una questione di sviluppo della motricità fine e di apprendimento delle corrette tecniche di scrittura.

Come si fa una diagnosi di disgrafia?

La diagnosi di disgrafia può essere complicata perché i suoi sintomi possono essere confusi con quelli di altre difficoltà di apprendimento come la dislessia, il ritardo del linguaggio, o il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD).

Tuttavia, ci sono alcuni segnali che puoi osservare:

  • Grafia illeggibile: nonostante gli sforzi, la calligrafia del bambino rimane disordinata e difficile da leggere anche per lui.
  • Dimensioni sproporzionate e spaziatura delle lettere irregolare: le lettere variano di dimensione le une dalle altre, la spaziatura fra lettere è irregolare, anche all’interno della stessa parola. Le lettere non sono chiuse, la proporzione fra stanghette e anelli è strana.
  • Frequenti cancellature e scarsa pianificazione spaziale: il bambino potrebbe cancellare di frequente e avere difficoltà a mantenere la scrittura all’interno delle righe o dei margini.
  • Lentezza nella scrittura: il bambino scrive molto più lentamente dei suoi coetanei, anche di fronte a compiti di scrittura semplici.
  • Ortografia incoerente: frequenti errori di ortografia, anche con parole semplici, e ortografia incoerente della stessa parola all’interno dello stesso testo.
  • Impugnatura della penna o posizione del corpo insolite: il bambino potrebbe impugnare la matita in modo strano, oppure assumere posizione del corpo insolite mentre scrive.
  • Irregolarità nella pressione della penna o matita sul foglio: lo scritto presenta punti dove il tratto è più spesso o il solco è più profondo.

Se riconosci uno o più di questi questi segnali, è fondamentale consultare un professionista, come uno psicologo dell’età evolutiva, un neurologo infantile o uno specialista dell’apprendimento, che possa eseguire una valutazione completa per diagnosticare la disgrafia.

Tieni presente che la disgrafia può essere diagnosticata a partire dai sette anni in poi (alla fine della seconda classe della scuola primaria).

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Come aiutare un bambino disgrafico?

Lo specialista procederà a un’analisi delle capacità di motricità fine e grossolana del bambino o della bambina, il suo livello di coordinazione occhio-mano, postura e impugnatura della penna, capacità di distinguere e riprodurre sequenze grafiche, capacità visiva.

Tutto ciò per valutare se la matrice dell’eventuale disgrafia è legata alle abilità motorie (disprassia) o a quelle percettive (ci sono per esempio bambini che non sono in grado di elaborare alcune forme).

Terapia e…

A quel punto, per migliorare la calligrafia, lo specialista elaborerà una terapia che potrà essere di tipo occupazionale come connettere i puntini, modellare l’argilla, disegnare segni, linee e lettere nella sabbia umida, esercizi per il polso: tutto finalizzato a migliorare gli aspetti motori e di coordinazione e a ottenere un migliore controllo sugli strumenti di scrittura.

Oppure potrà essere una terapia educazionale, in cui il terapeuta insegna al bambino delle strategie per gestire i compiti scolastici. Si tratta di strategie come stabilire obiettivi ragionevoli e pertinenti per monitorare i progressi degli obiettivi con strumenti visivi. L’obiettivo principale è quello di ridurre il senso di frustrazione.

…tecnologia

Ma anche la tecnologia può essere di aiuto. Per aiutare il bambino a esprimersi nonostante il suo disturbo della scrittura sono utili strumenti come strumenti come i software speech-to-text (software di dettatura) e i word processor con funzioni di controllo ortografico. Questa tecnologia permette ai bambini di concentrarsi maggiormente sulla creazione di contenuti piuttosto che sulla meccanica e la competenza della scrittura.

Infine, anche la scuola deve fare la sua parte riconoscendo i bisogni educativi speciali del bambino.

La disgrafia può essere curata?

Sebbene non esista una cura per la disgrafia, un intervento precoce e un supporto costante possono migliorare significativamente le capacità di scrittura del bambino e aiutarlo a gestire i sintomi in modo efficace. Il trattamento, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, si concentra sullo sviluppo di strategie di gestione, sul miglioramento della motricità fine e sull’utilizzo di metodi alternativi per svolgere i compiti di scrittura.

Nel corso del tempo, con la pratica e gli opportuni adattamenti, molti bambini con disgrafia possono diventare scrittori competenti e raggiungere una calligrafia ordinata.

E se è solo brutta scrittura? Consigli ed esercizi per migliorare la calligrafia

E se invece tuo figlio non ha alcun disturbo della scrittura, ma solo una brutta calligrafia, quali sono le pratiche e gli esercizi per aiutarlo a raggiungere una calligrafia ordinata?
Innanzitutto bisogna creare un clima disteso, in cui il bambino non abbia paura di sbagliare.

L’altro consiglio è quello di fare pratica tutti giorni. L’esercizio è infatti la chiave per migliorare la calligrafia.

  1. Allenare i muscoli delle mani, la motricità fine e la coordinazione occhio mano: giocare con la plastilina, i Lego, la sabbia, allenarsi a prendere con due dita oggetti piccoli, ma anche fare piccoli lavori di casa come apparecchiare o fare i biscotti, infilare collane di pasta.
  2. Imparare a impugnare bene la penna a sfera o la matita: qui devi essere tu a mostrare come fare e controllare che non stringa troppo. Se ti accorgi che è in tensione, incoraggia il bambino a riempire di fogli di scarabocchi e ghirigori. In questo modo rilascerà a tensione.
  3. Disegnare righe e figure geometriche: per migliorare la coordinazione occhio mano e la gestione dello spazio, disegnare linee orizzontali da sinistra a destra, dall’alto in basso e dal basso in alto, cerchi concentrici, quadrati uno dentro l’altro, spirale, lineette parallele verticali e orizzontali…
  4. Esercitarsi sulle proporzioni: utilizzando i quadretti tracciare le lettere partendo dalla forma base (tondino, lineetta, trattino) utilizzando un quadretto pieno per i tondini, l’altezza di due quadretti per le stanghette, la lunghezza di mezzo quadretto per i trattini, ecc. e ripetere.
  5. Leggere, leggere, leggere: prendi l’abitudine di leggere con tuo figlio o tua figlia: serve ad acquisire sempre maggiore familiarità con forme e proporzioni della scrittura e ad allenare la concentrazione sul foglio scritto.

Esercizi di pregrafismo per una calligrafia ordinata

Quello che possiamo fare è mettere i bambini di età pre-scolare in grado di affinare tutte le capacità che serviranno poi per imparare a scrivere: coordinazione occhio-mano e motricità fine: gli esercizi di pregrafismo hanno questo obiettivo. Parliamo quindi di bambini di età prescolare, a partire dai tre anni.
Ecco gli esercizi consigliati:

  • disegnare con le dita
  • connettere i puntini con la matita
  • disegnare linee rette e poi linee curve a mano libera
  • colorare (anche sui fogli prestampati, per stare nei margini)
  • tagliare con le forbici da bambini lungo le sagome
  • incollare sagome su sagome
  • copiare lettere e numeri
  • usare la pasta modellante come das o argilla

In conclusione: riconoscendo precocemente i segnali e mettendo in atto strategie adeguate, i genitori e gli educatori possono aiutare i bambini a prevenire o superare le sfide, e a sviluppare solide capacità di scrittura.

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