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22.07.2024
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L’anno bisestile spiegato a bambini e bambine

Indice dei contenuti

Tua figlia ti ha chiesto che cos’è l’anno bisestile e cerchi un modo semplice per spiegarlo? Ecco tutte le risposte alle domande di bambini e bambine sull’anno bisestile e qualche curiosità sull’anno bisestile in inglese. Per esempio, perché l’anno bisestile in inglese si chiama leap year e una tradizione curiosa legata al leap year in Irlanda. Per aiutare bambini e bambine a imparare l’inglese, è sempre utile stimolare la curiosità nei confronti delle culture di paesi di lingua inglese.

Che cos’è l’anno bisestile?

Cominciamo dall’inizio: che cos’è un anno bisestile? L’anno bisestile è un anno che ha un giorno in più rispetto agli anni normali, quindi ha 366 giorni invece di 365. Questo giorno extra è il 29 febbraio. Il 2024 per esempio è un anno bisestile e il prossimo anno bisestile sarà nel 2028, perché gli anni bisestili avvengono ogni 4 anni.

Per bambini e bambine in età di scuola primaria, può bastare dire questo. Per i più grandi, puoi spiegare più nel dettaglio ogni quanto si verificano gli anni bisestili, come vediamo nel paragrafo più oltre. Come tutte le altre curiosità sul mondo che li circonda, è importante prendere sul serio le domande dei bambini e dare risposte complete ma adatte alla loro capacità di comprensione. sul nostro blog abbiamo una sezione dedicata a come rispondere alle domande dei bambini e delle bambine. Dai un’occhiata.

A cosa serve il 29 febbraio nell’anno bisestile?

Ma perché esistono gli anni bisestili? Questo è quello che bambini e bambine vogliono capire. La ragione per cui abbiamo gli anni bisestili è che il tempo che la Terra impiega per fare un’orbita completa intorno al Sole (l’anno solare) non è esattamente 365 giorni, ma 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Queste ore di differenza tra anno solare e anno del calendario si accumulano e con il tempo l’anno solare non coinciderebbe più con l’anno del calendario.

Per mantenere l’anno del calendario sincronizzato con l’anno solare, viene aggiunto un giorno extra ogni quattro anni, il 29 febbraio. L’anno bisestile quindi serve a compensare queste 5 ore in più che accumuliamo ogni anno, mantenendo così il calendario in linea con le stagioni.

Cosa succederebbe se non ci fosse l’anno bisestile?

Se non ci fosse l’anno bisestile, ogni anno del calendario sarebbe più corto di circa 5 ore e 48 minuti rispetto all’anno solare. Dopo quattro anni, ci sarebbe un giorno di differenza tra anno solare e anno del calendario. Dopo un secolo, questo accumulo sarebbe di circa 24 giorni. Così, dopo 100 anni, l’equinozio di primavera, che normalmente cade il 21 marzo, sarebbe il 13 marzo. Dopo 400 anni, si sposterebbe di circa 96 giorni, arrivando a metà dicembre. Quindi festeggeremmo il Natale in primavera, e le vacanze estive sarebbero in inverno. Così l’importanza dell’anno bisestile è più chiara, ed è facile spiegarlo anche ai bambini.

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Perché si dice bisestile?

L’anno bisestile si chiama così dal bis sextus, che in latino significa “due volte sesto.” L’anno bisestile esisteva già ai tempi degli antichi romani, ma con una piccola differenza. Nel calendario giuliano, cioè il calendario solare introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C., gli antichi romani aggiungevano il giorno in più dopo il 24 febbraio.

Il 24 febbraio nel calendario giuliano era chiamato dies sextus Kalendas Martias (sesto giorno prima delle Calende di marzo). Il giorno aggiuntivo si chiamava bis sextus dies (sesto giorno ripetuto), da qui viene il termine “bisestile”.

Come si chiama l’anno bisestile in inglese?

L’anno bisestile viene chiamato in modo molto diverso nei paesi di lingua inglese: “leap year”. Leap in inglese significa salto. Ma cosa c’entra l’anno bisestile con il salto? Il termine ha a che fare con il salto che si verifica ai giorni della settimana. Vediamo meglio.

In un anno normale, il calendario avanza di un giorno della settimana ogni anno. Ad esempio, se il 1° gennaio cade di lunedì, l’anno successivo cadrà di martedì. Negli anni bisestili, invece, con il fatto che viene aggiunto un giorno in più, il calendario “salta” di due giorni della settimana invece di uno.

Facciamo un esempio: il 1° gennaio 2023 (anno non bisestile) era domenica e il 1° gennaio 2024 è caduto di lunedì. Il giorno della settimana è avanzato di un giorno, da domenica a lunedì.
Il 1°gennaio 2025 invece cadrà di mercoledì, perché il 2024 è un anno bisestile. Quindi il giorno della settimana passa dal lunedì al mercoledì, saltando (leap) il martedì.

Di qui il termine leap year per indicare l’anno bisestile in inglese. E se vuoi approfittare per ripassare insieme a tuo figlio o tua figlia i giorni della settimana in inglese, ecco un articolo con canzoni e giochi per imparare e ripassare in modo divertente.

Perché il giorno in più si aggiunge a febbraio?

Il giorno in più si aggiunge a febbraio per ragioni storiche legate al calendario romano. Originariamente, il calendario romano aveva solo 10 mesi, l’anno iniziava a marzo e finiva a dicembre. Febbraio era l’ultimo mese dell’anno ed era il mese dedicato ai riti di purificazione. Februus significa purificante in latino.

Quando Giulio Cesare riformò il calendario, creando il calendario giuliano, decise di aggiungere il giorno extra proprio a febbraio, poiché era già un mese particolare e il più breve. Questa riforma segna l’introduzione storica dell’anno bisestile. La tradizione di aggiungere il giorno bisestile a febbraio è stata mantenuta anche nel calendario gregoriano, che è il calendario che usiamo oggi.

Quali sono gli anni bisestili?

Gli anni bisestili cadono ogni quattro anni, come abbiamo visto. Ma a voler essere precisi la questione è un po’ più complicata. Infatti per fare in modo che il calendario corrisponda il più possibile all’anno solare, senza necessità di fare altri cambiamenti in futuro, si è stabilito che gli anni che terminano con due zeri non siano bisestili. Eccetto per quelli divisibili per 400.

Per esempio: il 2000 termina con due zeri quindi non dovrebbe essere bisestile. Ma siccome è divisibile per 400, è stato un anno bisestile. Il 2100, invece, non è divisibile per 400 quindi non sarà bisestile.

Questa regola aggiuntiva è stata introdotta nel calendario per correggere l’errore del calendario giuliano che considerava tutti gli anni divisibili per 4 come bisestili. In questo modo 11 minuti e 14 secondi in più venivano aggiunti ogni anno rispetto all’anno solare reale. Questo accumulo di tempo ha fatto sì che il calendario giuliano si spostasse gradualmente rispetto alle stagioni. La regola degli anni con due zeri nel calendario gregoriano corregge questo errore e mantiene il calendario allineato con l’anno solare.

Curiosità e superstizioni sull’anno bisestile

“Anno bisesto, anno funesto”. Forse hai già sentito questa frase. L’anno bisestile è un anno “strano”, diverso dagli altri. E forse per questo in Italia come in molte altre culture è considerato un anno sfortunato. In alcuni paesi, per esempio, si preferisce evitare di sposarsi in un anno bisestile. Ma naturalmente si tratta solo di superstizioni.

Una tradizione divertente sul leap year riguarda l’Irlanda: il 29 febbraio la tradizione vuole che siano le donne a fare la proposta di matrimonio agli uomini. E in alcuni paesi il 29 febbraio è chiamato Bachelor’s Day, il giorno dello scapolo.

Un altro aspetto dell’anno bisestile che suscita la curiosità di bambini e bambine è quello del compleanno. Chi è nato il 29 febbraio può festeggiare il suo vero compleanno solo una volta ogni quattro anni. In inglese le persone nate il 29 febbraio si chiamano leaplings o leapers e molti scelgono di festeggiare il 1 marzo perché, secondo un’altra superstizione piuttosto diffusa, festeggiare il compleanno in anticipo porta sfortuna. 

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