- Cos’è la balbuzie
- Come riconoscere la balbuzie
- Balbuzie nei bambini: pregiudizi e stereotipi da combattere
- Cosa non fare se tuo figlio balbetta
- Consigli per la comunicazione con chi balbetta
Le persone che balbettano sono tante: circa 70 milioni nel mondo e quasi 1 milione solo in Italia. Questo disturbo interessa soprattutto bambine e bambini. Eppure di balbuzie si parla poco e i bambini e le bambine che balbettano si scontrano con pregiudizi molto diffusi.
Per questo la Giornata internazionale di consapevolezza sulla balbuzie, il 22 ottobre, è un’ottima occasione per scoprire di più sulla balbuzie. Insieme a Chiara Comastri, psicologa ex balbuziente e ideatrice del percorso Psicodizione, vediamo quali sono i pregiudizi e gli stereotipi legati alla balbuzie, cosa non fare se tuo figlio o tua figlia balbetta e alcuni consigli importanti per portare avanti nel modo giusto una conversazione con una persona che balbetta.
E se vuoi che tuo figlio impari l’inglese da piccolo, la balbuzie non è un ostacolo. Diversi studi (Howell, Davis & Williams, 2009; Van Borsel, Maes & Foulon, 2001; Howell & Van Borsel, 2011; Natter & Andrews, 1993) hanno dimostrato che il bilinguismo non causa né peggiora la balbuzie. E la balbuzie può essere più presente in una lingua che nell’altra.
Cos’è la balbuzie
La balbuzie è un disturbo della fluenza verbale che si manifesta attraverso ripetizioni, prolungamenti e esitazioni anormali nel parlare. La balbuzie è definita come un disordine nel ritmo della parola, dove il bambino sa esattamente cosa vuole dire, ma non riesce a dirlo a causa di arresti, ripetizioni o prolungamenti di suoni.
È importante sapere che la balbuzie può essere trattata con terapie e trattamenti specifici. Le incertezze, le esitazioni e gli improvvisi arresti nel parlare sono normali fino all’età di 30-36 mesi, ma se persistono oltre questo periodo, potrebbero essere un segno di balbuzie. Intervenire precocemente con l’aiuto di un professionista può fare una grande differenza nel migliorare la fluidità del linguaggio.
Come riconoscere la balbuzie
Riconoscere la balbuzie nei bambini è fondamentale per intervenire tempestivamente. I sintomi possono variare, ma spesso includono ripetizioni di suoni, sillabe o parole, prolungamenti di suoni e pause anormali prima di iniziare a parlare. Questi sintomi possono essere udibili o silenziosi e possono essere accompagnati da movimenti involontari e irregolari.
I bambini possono diventare consapevoli delle loro difficoltà nel parlare già all’età di tre anni e possono sviluppare strategie difensive per affrontare il disturbo, per esempio evitare parole o situazioni che mettono in difficoltà. È importante che i genitori riconoscano questi sintomi il prima possibile, per poter intervenire in età precoce. Con il giusto supporto, la balbuzie può essere trattata con successo, migliorando significativamente la qualità della vita del bambino.
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Balbuzie nei bambini: pregiudizi e stereotipi da combattere
Dott.ssa Comastri, quali sono le difficoltà più comuni che bambini e bambine che balbettano devono affrontare?
“La maggiore difficoltà è quella di non essere compresi. Spesso la balbuzie viene scambiata per un problema di timidezza. Si pensa “è timido, è riservato, non sa cosa dire”. In realtà la balbuzie è un disturbo del neurosviluppo, un disturbo complesso e multifattoriale, sul quale agiscono fattori fisiologici, linguistici, psico-emotivi e ambientali. Bambini e bambine che balbettano, inoltre, possono essere talmente tanto concentrati sul proprio dialogo interno da apparire distratti, come se avessero la testa da un’altra parte, non concentrati su quello che avviene intorno a loro. Infatti, le persone che balbettano sanno esattamente cosa vogliono dire, ma vivono anche con il timore costante di incepparsi e quando sembrano distratte in realtà stanno riflettendo se parlare, come parlare e che sinonimi utilizzare per non balbettare.”
“Prigione, stress, limitarsi, paura” in questo video bambini e bambine spiegano che cosa significa per loro balbettare, usando una sola parola.
Cosa non fare se tuo figlio balbetta
La balbuzie interessa soprattutto bambine e bambini ma spesso i genitori ancora non sanno come affrontarla. Qual è il consiglio da dare ai genitori di bambini e bambine che balbettano?
“Di fronte a un figlio o una figlia che balbetta i genitori possono sentirsi confusi, anche perché il disturbo è altalenante: a volte c’è, a volte scompare. La maggior parte dei casi di balbuzie si manifesta entro i sei anni di età, sottolineando quindi l’importanza della diagnosi precoce e dell’intervento tempestivo. Il primo consiglio che darei ai genitori è quello di non prendere la balbuzie sotto gamba” continua Chiara Comastri.
“Un altro stereotipo legato alla balbuzie, infatti, è quello di pensare che passi con l’età. Molti genitori pensano che non sia necessario intervenire e anche alcuni operatori a volte consigliano semplicemente di aspettare e non mettere ansia a bambini e bambine che balbettano, pensando che passerà. In realtà, invece, è importante intervenire precocemente e in modo mirato, perché la balbuzie limita la comunicazione e la persona che balbetta perde una parte di sé. Esistono strumenti per intervenire, ed è meglio intervenire quando i bambini sono ancora piccoli, per approfittare della maggior neuroplasticità”.
Quindi non minimizzare il problema della balbuzie infantile e cercare subito percorsi mirati. E come comportarsi in famiglia con bambini e bambine che balbettano?
“Questo è l’altro consiglio importante per i genitori: non fate finta di niente. Della balbuzie si può e si deve parlare. Se non se ne parla in casa, può diventare un argomento tabù, qualcosa che tutti sanno che esiste, ma che si fa finta di non vedere. Questo atteggiamento non aiuta: così facendo si rischia che i bambini che balbettano non trovino l’aiuto di cui hanno bisogno. Bisogna invece essere aperti e far capire a bambini e bambine che li comprendiamo e che ci sono strumenti per superare questa difficoltà”.
Come abbiamo già scritto a proposito dei disturbi alimentari nei bambini, o dei problemi di bassa autostima, anche per la balbuzie l’attenzione e il dialogo tra genitori e figli sono la cornice necessaria per fornire ai figli il supporto di cui hanno bisogno.
Consigli per la comunicazione con chi balbetta
Qual è il modo migliore per supportare un bambino o una bambina che balbetta quando la comunicazione non è fluida?
“Se i bambini che balbettano sentono che la persona che hanno davanti non è a suo agio o è imbarazzata, la comunicazione si blocca. Bisogna mantenere l’attenzione e continuare a guardare il bambino come se fosse fluido anche quando balbetta”, spiega Chiara Comastri.
Ecco alcuni consigli pratici per supportare bambine e bambini che balbettano nei momenti di blocco.
- Non anticipare o concludere mai la parola che la persona che balbetta non riesce a pronunciare, lascia che porti a termine quello che vuole dire.
- Mantieni sempre un contatto visivo accogliente, guarda la persona e mantieni alta l’attenzione, rispondi e dimostra che hai capito, dimostra il tuo interesse.
- Non mettere fretta, non mostrarti impaziente.
- Evita di dare consigli. Frasi come “stai calma” o “fa un bel respiro” non aiutano e anzi rendono ancora più agitato chi balbetta
- Fai una sola domanda alla volta e aspetta la risposta prima di porne un’altra
In sintesi, è importante fare in modo che nei momenti di disfluenza bambine e bambini sentano di avere tutto il tempo di cui hanno bisogno per esprimersi e percepiscano che chi hanno di fronte è a proprio agio e interessato a quello che hanno da dire.
La balbuzie non è qualcosa di cui vergognarsi, non va nascosta né ignorata. Bambine e bambini che balbettano hanno un problema che possono superare, con interventi mirati. La prima cosa da fare è parlare del problema
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