Urla, piedi che sbattono sul pavimento, lancio di oggetti, bambine e bambini che si rotoloano sul pavimento. A volte la rabbia dei piccoli diventa incontenibile e per i genitori è difficile capire come affrontarla. Vediamo insieme come gestire la rabbia nei bambini e come aiutare bambini e bambine a esprimere la rabbia in modo non distruttivo e a ritrovare la calma, con i consigli di psicologi ed educatori.
La rabbia nei bambini: imparare a riconoscerla
Insegnare ai piccoli a riconoscere la rabbia, a capire quando si è arrabbiati e perché è il primo passo per gestire i problemi di rabbia. La rabbia nei bambini come negli adulti è un’emozione naturale, parte dello spettro delle emozioni umane che dobbiamo imparare a conoscere e gestire. Parliamo di educazione alle emozioni in questo articolo sull’intelligenza emotiva.
Perché bambini e bambine si arrabbiano? Le cause più comuni della rabbia nei bambini sono la frustrazione (voglio fare una cosa ma qualcosa o qualcuno me lo impedisce oppure non ci riesco), la delusione, la stanchezza, la fame, la paura o il sentirsi incompresi. Queste emozioni possono essere travolgenti per bambini e bambine, che spesso non hanno ancora sviluppato le capacità di regolazione emotiva degli adulti. La rabbia può spaventare i piccoli, che la sentono come un qualcosa di incontrollabile che non capiscono.
La prima cosa, quindi, è insegnare che sentirsi arrabbiati è normale e accettabile, proprio come sentirsi felici o tristi. Ma che ci sono modi giusti e modi sbagliati di esprimere la rabbia. Nessuna emozione è sbagliata, sono i comportamenti legati alle emozioni che possono essere sbagliati. Non diciamo quindi a un bambino “non ti devi arrabbiare”, ma diciamo “non devi buttare tutto per terra quando ti arrabbi”.
Come genitore, devi offrire un ambiente sicuro dove tuo figlio può esplorare e comprendere tutte le proprie emozioni.
Come reagire davanti a una crisi di rabbia?
Le crisi di rabbia nei bambini e nelle bambine possono essere molto forti. A volte basta un “no” del genitore per scatenare una rabbia incontrollabile. Gli psicologi suggeriscono di cercare sempre di capire il motivo del capriccio e della rabbia. Dietro alla rabbia dei bambini c’è sempre un bisogno (di primeggiare, di attenzione, di sentirsi amato, di avere il proprio spazio) e il compito del genitore è riconoscere e ascoltare quel bisogno.
Quando un bambino è in preda a una crisi di rabbia, è inutile parlare o cercare di spiegare, perché in quel momento il bambino non è in grado di ascoltare. Meglio lasciare che si sfoghi, e poi parlare di quello che è successo quando la crisi sarà passata e il bambino è più calmo.
L’importante è che bambine e bambini sentano che gli vuoi bene anche quando si arrabbiano, e che dopo la rabbia si può chiedere scusa e fare pace. In questa guida ai capricci elaborata dai servizi educativi del comune di Venezia trovi molti consigli su come gestire la rabbia nei bambini.
Crisi isteriche nei bambini e nelle bambine
Quando è il caso di preoccuparsi per i problemi di rabbia? A volte la rabbia dei piccoli diventa davvero violenta fino a causare dei veri e propri accessi d’ira.
Ecco come vengono descritti gli accessi d’ira nei bambini dal manuale MSD, “durante un accesso d’ira i bambini possono gridare, piangere, dimenarsi, rotolarsi sul pavimento, lanciare oggetti e battere i piedi. Il bambino può diventare rosso in viso e tirare pugni o calci. Alcuni bambini trattengono volontariamente il fiato per alcuni secondi, quindi ricominciano a respirare normalmente”.
Questi episodi sono comuni tra i 2-4 anni e poi spariscono dopo i 5 anni. Spesso i genitori colpevolizzano sé stessi o il proprio stile genitoriale ma in realtà il problema dipende da molti fattori, come la personalità del bambino, le circostanze e il normale processo di sviluppo del comportamento.
Quando è il caso di preoccuparsi? .Se le crisi isteriche di un bambino diventano frequenti, durano più di 15 minuti, oppure se il bambino si fa male o fa male ad altri, è meglio consultare un medico per capire la causa della rabbia e sapere come gestirla al meglio.
Sintomi della rabbia repressa
Non sempre un bambino arrabbiato urla o lancia i giocattoli. A volte i piccoli non sono in grado di esprimere la rabbia che provano. Siamo di fronte alla rabbia repressa. Questa rabbia accumulata viene spesso nascosta e può generare problemi di comportamento come isolamento, ansia, somatizzazione, tristezza cronica.
In entrambi i casi, sia che i bambini esprimano apertamente la rabbia sia che la reprimano, è importante per i genitori essere sensibili e attenti ai segnali emotivi e comportamentali dei bambini. Riconoscere la rabbia repressa richiede un’attenzione particolare poiché potrebbe non essere visibile, ma può comunque influire sul benessere emotivo dei bambini. L’obiettivo è creare un ambiente in cui i bambini si sentano sicuri nel condividere le loro emozioni, sia attraverso la parola che attraverso il comportamento, e imparino a gestire la rabbia in modo sano ed efficace.
Per aiutare i bambini a esprimere la rabbia repressa, devi crare un ambiente accogliente, dove tuo figlio o tua figlia sanno di poter parlare senza essere giudicati o colpevolizzati. Valida i loro sentimenti e promuovi la comunicazione aperta. Insegna loro abilità di gestione delle emozioni, offri alternative ai comportamenti negativi. Puoi trovare alcuni consigli utili anche nel nostro articolo su come gestire i figli adolescenti.
Bambino arrabbiato: che fare?
Come possiamo aiutare bambini e bambine a gestire la rabbia? Cerca di capire il bisogno dietro la rabbia, parla con tuo figlio, spiega comportamenti giusti e comportamenti sbagliati per esprimere la rabbia. Per esempio: “non puoi dare un pugno a tuo fratello quando sei arrabbiato, ma puoi pestare i piedi per terra oppure dare un pugno al cuscino del divano”.
Soprattutto insegna a capire i più piccoli come ritrovare la calma dopo un momento di rabbia e come evitare che la rabbia diventi incontrollabile. Ecco qualche idea per aiutare i bambini a gestire la rabbia:
- Leggete insieme un libro sulla rabbia e parlatene. Qui ti consigliamo due video da vedere insieme, dove vengono letti due libri sulla rabbia:
Una rabbia da leone: 3 – 6 anni
Fergal è arrabbiato: dai 6 anni
2. Create un cestino della rabbia. Ti basta un cestino, una scatola o un barattolo che terrai sempre nello stesso posto. Quando tuo figlio si ha uno scatto di rabbia, invitalo a mettere la rabbia nella scatole. La rabbia può essere espressa con un disegno o un oggetto. Chiudere la rabbia nella scatole aiutare il bambino a calmarsi e poi a riflettere su quello che gli succede. Ogni tanto aprite insieme la scatola della rabbia per ricordare che cosa ha generato il momento di rabbia e parlatene, per capire il motivo. In questo modo bambine e bambine non si sentono soli davanti alla loro rabbia e sapranno che possono parlarne con te.
3. Costruite un vasetto della calma. Si tratta di un barattolo riempito di colla o gel e glitter, che bambini e bambine possono maneggiare e osservare e che aiuta a ritrovare la calma dopo un momento di rabbia. Qui puoi vedere come costruire un vasetto della calma. E qui puoi leggere i consigli dei pediatri di UPPA per usare il barattolo della calma con bambine e bambini.
4. Insegna a riconoscere i segnali della rabbia: insegna a riconoscere i segnali che indicano che si stanno arrabbiando, cosi potranno intervenire prima che la rabbia diventi ingestibile.
5. Tecniche di regolazione emotiva: la respirazione profonda o contare fino a dieci può aiutare a calmarsi quando sono arrabbiati.
I bambini non sono tutti uguali, naturalmente, e quello che funziona per alcuni non funziona per altri. L’importante è scoprire insieme ai tuoi figli che cosa li aiuta a gestire la rabbia e a calmarsi.
E tu hai affrontato problemi di rabbia con i tuoi figli? Come li hai risolti?