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15.02.2023
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Come trovare la voglia di studiare. Consigli per genitori

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“Uffa, non mi va di fare i compiti!”. Ecco uno dei problemi che i genitori devono affrontare quotidianamente: aiutare i bambini a trovare la voglia di studiare. Ma come si fa? 

In questo articolo Giusy Di Profio, psicologa clinica ed esperta in sostegno alla genitorialità, ci racconta i dos and don’ts per motivare un figlio allo studio: consigli pratici ed errori da evitare. Vediamoli insieme.

Motivazione: intrinseca o estrinseca?

La motivazione è quell’energia interiore che fa venire voglia di fare qualcosa. In questo caso, di studiare. La motivazione può essere intrinseca o estrinseca. Quella intrinseca viene da dentro e si basa sul piacere o sulla necessità. 

Per esempio: un bambino può essere motivato a seguire le lezioni di inglese online perché si diverte, perché gli piace imparare nuove parole, o vuole capire cosa dice il suo influencer preferito. 

Noi di Novakid abbiamo costruito i nostri corsi di inglese online per ragazzi proprio puntando sulla motivazione intrinseca: lezioni divertenti su una piattaforma interattiva, insegnanti madrelingua, il corso “Virtual Explorer” per scoprire il mondo in inglese. I nostri studenti si divertono e sono motivati ad imparare. 

La motivazione estrinseca, invece, viene dall’esterno: studio per fare contenti i miei genitori, per prendere un bel voto, per evitare una punizione. 

Come genitori, vogliamo aiutare i bambini a sviluppare la loro motivazione intrinseca, a studiare per il piacere di imparare, crescere e usare le loro conoscenze. 

Naturalmente questo tipo di motivazione si sviluppa con l’età. Non ti puoi aspettare che un bambino di 7 anni provi piacere nello studiare matematica, ma se lo supporti e lavori sulla sua motivazione, crescendo svilupperà il piacere “intrinseco” allo studio.

Come motivare un bambino allo studio?

Quindi, dottoressa Di Profio, cosa può fare un genitore per aiutare i figli a trovare la voglia di studiare? 

“La motivazione è un prerequisito per l’apprendimento, quindi è utile associare alla scuola un’idea positiva. Il primo consiglio è quello di usare la comunicazione positiva. Questo significa creare un ambiente sano per il bambino, dove ogni passo avanti viene notato e incoraggiato. In questo modo il bambino è spinto a migliorare sempre di più.” 

 

Come facciamo a creare questo ambiente positivo? 

“Dobbiamo fare attenzione ai passi avanti anche piccoli che il bambino fa e dare una gratificazione. Che non significa dare un regalo o un premio, ma semplicemente dire una frase incoraggiante, che mostra al bambino che vediamo i suoi sforzi e i suoi progressi. Per esempio possiamo dire: “Ho notato un miglioramento, bene, continua così! oppure Ho visto che ti sei impegnata, sono fiera di te!” Così spostiamo l’attenzione dal risultato (il voto), all’atteggiamento e all’impegno di bambine e bambini.”

Autostima e motivazione allo studio

A volte però bambine e bambini sono demotivati perché non hanno fiducia nelle loro capacità. “Ma che studio a fare? Tanto prendo sempre un brutto voto. Tanto non capisco. Non sono portata per la matematica”. 

L’autostima e la motivazione sono collegate ed è difficile farsi venire la voglia di studiare quando si pensa di non essere capaci.

Cosa può fare un genitore di fronte a questi atteggiamenti negativi? 

“Sì, spesso dietro agli insuccessi scolastici c’è una bassa autostima. Bambine e bambini possono sentirsi schiacciati dalla competizione con i compagni e anche gli adolescenti risentono delle nostre aspettative, non sanno gestire la frustrazione e temono il giudizio degli adulti. A questo si collega anche l’autostima. È utile lavorare sull’autostima già dai primi mesi di vita. Consiglio ai genitori di usare con i bambini e le bambine delle frasi efficaci, che trasmettono ai figli l’idea che possono farcela perché noi genitori crediamo in loro”. 

 

Dobbiamo dire spesso bravo e brava? 

“Più che puntare sul dire “bravo” o su altri complimenti, dobbiamo trasmettere l’idea che noi, che siamo il loro porto sicuro, crediamo in loro. Detto da noi, questo ha un valore immenso per il bambino e anche per l’adolescente. L’autostima ha il potere di favorire l’accrescimento della motivazione verso lo studio e la palestra più efficace è senz’altro trascorrere tempo di qualità con i genitori”. 

 

Può darci qualche consiglio pratico per aumentare l’autostima dei bambini? 

“Il consiglio più importante che posso dare ai genitori è quello di evitare sempre di fare confronti. Commenti come lei è più brava di te o perché Tizio prende sempre 9 e tu invece.., minano l’autostima e la sicurezza. E questo vale sia per i piccoli che per gli adolescenti.” 

Come trovare la voglia di studiare? A piccoli passi

Quali altri consigli pratici possiamo dare ai genitori che vogliono aiutare i bambini a trovare la motivazione per studiare? “Un altro consiglio importante è quello di stabilire degli obiettivi raggiungibili: si possono stabilire insieme traguardi e tappe intermedie da raggiungere in modo che bambini e bambine vedano che impegnandosi riescono a fare progressi. Piccoli step da raggiungere stimolano la voglia di sapere e accrescono di conseguenza l’autostima e la sicurezza di sé.” 

E poi, continua la dott.ssa Di Profio, è importante anche accendere la curiosità verso quello che si studia. Mostrare il lato pratico, rendere vivo quello che viene studiato sulle pagine dei libri. 

Per esempio, in questo articolo trovi moltissimi consigli su come motivare i bambini a studiare l’inglese, facendo leva sui loro interessi e rendendo l’inglese una materia viva e parte della quotidianità dei bambini. E non un elenco di parole e regole di grammatica da imparare per la verifica. 

Ma come l’inglese, anche tutte le altre materie scolastiche possono essere rese vive ed interessanti. Basta mostrare che quello che si studia sui libri fa parte del mondo: visitare un museo legato al periodo storico che si studia a scuola, viaggiare, leggere libri, vedere video su internet, fare esperimenti scientifici in casa. Insomma, allenare i bambini alla curiosità verso il mondo e alla voglia di scoprire. 

Come motivo mio figlio adolescente a studiare?

Dott.ssa Di Profio, fino ad ora abbiamo parlato di bambini e bambine. Ma i problemi legati alla motivazione allo studio spesso continuano anche in adolescenza. 

Come possiamo aiutare le ragazze e ragazzi più grandi a studiare? Valgono gli stessi consigli che ci ha dato per i più piccoli? 

“Sì. Quello che abbiamo detto vale sicuramente anche per supportare la motivazione allo studio anche di ragazze e ragazzi più grandi. Anche con gli adolescenti, per supportare la motivazione a studiare, i genitori devono lavorare sul rafforzamento dell’autostima, stabilire obiettivi raggiungibili e usare la comunicazione positiva”. 

Motivare un figlio allo studio: gli errori da evitare

Aiutare i figli a “farsi venire la voglia di studiare” non è facile. E spesso, mossi dalle migliori intenzioni, i genitori fanno degli errori. Quali sono, secondo lei, gli errori più comuni e gli errori da evitare per aiutare i figli a trovare la motivazione allo studio? 

“Penso sia molto importante ricordare che il paragone non è una strategia funzionale alla motivazione. Dobbiamo evitare frasi come: guarda che bravo il tuo compagno, prova a imitare chi è più bravo di te in classe, io a scuola ero bravissimo, tu da chi hai preso? Come abbiamo già detto sopra, dobbiamo aiutare bambini e bambine a sentirsi capaci di migliorare e fare paragoni non aiuta”. 

 

Può essere utile prevedere punizioni o premi, per motivare i bambini? “Le punizioni e i premi, come anche le minacce e i ricatti, sono sconsigliati. Magari in alcuni casi e sul momento potremo ottenere dei risultati ma a lungo termine si va a “rompere” una relazione sana genitore-figlio”. 

Aiutare i figli a trovare la motivazione a studiare richiede tempo. Con la comunicazione positiva, stabilendo piccoli passi e incoraggiando sempre bambini e bambine nei loro progressi, puoi aiutarli a trovare la motivazione e a far crescere la voglia di studiare. Ma, si può fare!

E tu cosa fai quando tuo figlio o tua figlia proprio non hanno voglia di fare i compiti? Hai un consiglio da dare agli altri genitori? 

Raccontacelo nei commenti!

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