Maria Montessori diceva che “il gioco è il lavoro del bambino”. Ma sappiamo davvero qual è l’importanza del gioco per lo sviluppo dei bambini?
Insieme a Rosaria Uglietti, psicologa psicoterapeuta funzionale, vediamo a cosa serve il gioco e perché è importante per lo sviluppo di bambini e bambine. Scopriamo cosa sono i giochi cognitivi e quali giochi possiamo fare in casa per aiutare bambini e bambine a sviluppare creatività, problem solving e vocabolario.
L’importanza del gioco per la crescita dei bambini
A cosa serve il gioco e perché è importante per i bambini? “Il gioco permette al bambino di esprimere se stesso e fa parte di quelle che in Psicologia Funzionale si chiamano EBS, Esperienze di Base.” spiega la dott.ssa Uglietti.
“Queste sono esperienze che ogni individuo fa nella vita e che servono per soddisfare i propri bisogni. In età adulta prendono il nome di Funzionamenti di fondo. Sono il modo in cui la persona interagisce con il mondo. Se il bambino attraversa ripetutamente in maniera positiva queste esperienze, sarà un adulto sereno.”
Il gioco, continua la psicologa, concorre allo sviluppo di bambini e bambine perché favorisce il loro benessere fisico, cognitivo, emotivo e sociale. Attraverso il gioco i piccoli imparano a relazionarsi con gli altri, a sperimentare ed esprimere le emozioni e riformulano le loro esperienze quotidiane. Con il gioco si rinforzano alcune connessioni neuronali, attraverso le quali il bambino promuove la sua crescita intellettiva. È giocando che il bambino impara la relazione causa-effetto, per esempio.
“La vita senza Gioia, Gioco e Vitalità diventa piatta, si rattrappisce. Senza slanci, movimenti veloci e guizzanti, si produce uno squilibrio emotivo, ma anche neuroendocrino. Un impoverimento dei neurotrasmettitori legati alla gioia e alla contentezza, in particolare, dopamina e serotonina.” L. Rispoli.
Che cosa sono i “giochi cognitivi” per bambini?
Sentiamo spesso parlare di giochi cognitivi, definiti come strumenti per migliorare la cognizione del bambino. Ma che cosa significa esattamente gioco cognitivo?
“La cognizione è il processo del pensiero, e nel pensiero entrano in moto varie aree cerebrali. Grazie ai giochi cognitivi, queste aree sono stimolate e possono essere rafforzate.”
Non c’è bisogno di comprare speciali “giochi cognitivi” per bambini, avverte Uglietti. Bastano giochi semplici: anche nascondere un giocattolo e chiedere al bambino di trovarlo può essere considerato un gioco cognitivo, perché permette di comprendere il livello di attenzione del piccolo.
Qual è il ruolo dei genitori nel gioco? chiediamo alla dott.ssa Uglietti.
“Il ruolo del genitore è fondamentale. Molto spesso gli adulti inibiscono il gioco. C’è un’errata convinzione culturale, secondo la quale esiste un’età per giocare e un’età per essere seri. Non è così: il gioco è fondamentale per tutto l’arco della vita. Il gioco soddisfa il bisogno del bambino di osare, di avere degli slanci. Se un genitore ferma il bambino che corre, perché ha paura che cada o dice di smettere a un bambino che fa le facce buffe, il bambino correrà e giocherà sempre meno. Viceversa, un genitore che non teme i giudizi e gioca con i figli anche durante la prima adolescenza, permetterà loro di crescere serenamente.”
Il gioco per sviluppare le capacità dei bambini
Attraverso il gioco si può sviluppare le capacità di risolvere i problemi, la memoria e la creatività? “Il gioco è apprendimento. Pensiamo ai giochi con le carte, oppure al semplice nascondino: sono giochi basati su delle regole, e queste ultime permettono lo sviluppo dell’apprendimento della norma, quindi della regola. Attraverso il gioco, inoltre, il bambino può ampliare il proprio lessico. I giochi, naturalmente, variano con l’età”.
Ci sono delle tappe di sviluppo del gioco, spiega la dottoressa Uglietti. Secondo le fasi individuate dal noto psicologo e pedagogista svizzero Jean Piaget:
- Da 0-24 mesi i giochi dell’afferrare, dondolare, aprire chiudere, permettono al bambino di apprendere il movimento e di coordinare i gesti.
- Dai 2 ai 7 anni è la fase della simbolizzazione e finzione; quindi, il gioco del fare finta è quello che più permette al bambino di apprendere.
- Dagli 11 anni il bambino ha appreso le regole e la socializzazione, fa giochi in cui le regole sono importanti e in cui si sviluppa la relazione.
L’importanza del gioco per il bambino, e per l’adulto, resta per tutta la vita dunque. Ma a cambiare sono i giochi.
Studiare l’ingelse giocando. Funziona!
Come esperti di corsi di inglese online per bambini siamo convinti dell’importanza del gioco e pensiamo che il gioco sia il modo migliore per apprendere. I corsi di inglese Novakid sono basati su attività ludiche, sulla gamification e sulla didattica basata sulle storie. Le nostre ricerche confermano che quando i ragazzi imparano giocando, imparano di più.
Pensiamo alla “rule of forgetting”, la regola del dimenticarsi secondo la quale l’apprendimento vero avviene quando ci si dimentica che si sta imparando o studiando. Che è proprio quello che succede quando i ragazzi giocano: dimenticano di stare facendo una lezione di inglese online, di stare “studiando”. Pensano solo a vincere al gioco e intanto imparano, senza rendersene conto.
Le nostre ricerche hanno dimostrato che i diversi elementi del nostro ambiente di apprendimento gamificato (giochi, tecniche di gamification, design) e la didattica basata sulle storie hanno un impatto notevole sui risultati di apprendimento degli studenti, soprattutto per quanto riguarda la lettura e la conversazione. (Qui trovi tutte le informazioni sulla ricerca Novakid sulla gamification e la didattica basata sulle storie per l’apprendimento dell’inglese).
Per questo abbiamo aggiunto a tutte le nostre lezioni di inglese 15 minuti – senza costi aggiuntivi per gli studenti – dedicati a giocare per fissare e riutilizzare quello che si è imparato durante la lezione.
Giochi per sviluppare le skills dei bambini
Abbiamo chiesto alla dottoressa Uglietti di consigliarci dei giochi cognitivi che i genitori possano fare in casa, senza particolare preparazione e senza dover comprare giocattoli speciali. Ci ha suggerito 9 giochi cognitivi per sviluppare il vocabolario e l’immaginazione, il problem solving e la creatività. Si tratta di giochi semplici, che puoi fare in casa o anche in viaggio.
Giochi cognitivi per potenziare il vocabolario e immaginazione
Ecco due giochi per sviluppare vocabolario immaginazione e capacità di raccontare, simili ma da giocare in modo diverso in base all’età.
- La borsa degli oggetti
Mettiamo diversi oggetti di uso comune in una busta o una scatola. Con i bambini piccoli, il genitore estrae un oggetto alla volta e lo nomina, poi chiede al bambino di ripetere la parola. Questo aiuta il bambino ad ampliare il vocabolario.
- La scatola delle storie
Per i bambini più grandi, mettiamo una scatola con oggetti che si trovano in casa (per esempio un peluche, un mestolo, un soldatino, un cappello, un fiore, …) al centro della stanza. Genitori e bambini estraggono due oggetti a caso e devono inventare una storia dove appaiono i due oggetti.
Per stimolare la creatività, possiamo estrarre gli oggetti man mano che si prosegue nel racconto, inserendoli via via nella trama della storia. Questo gioco aiuta i bambini a sviluppare l’immaginazione e la capacità di raccontare storie.
Giochi cognitivi per sviluppare il problem solving
- Per bambini da 1 a 5 anni, è molto indicato il gioco degli incastri. Sufficientemente complicato per sviluppare la capacità di risoluzione di un problema, ma mai banale. bambini e bambine amano infilare gli oggetti uno dentro l’altro, e scoprire in che modo le forme si incastrano. Si può far passare il quadrato nel cerchio? E il cerchio nel triangolo? Possiamo acquistare i giochi di incastro oppure usare contenitori di forme diverse che abbiamo in casa. L’importante è non intervenire e lasciare i bambini liberi di sbagliare. Solo così impareranno a risolvere i problemi e aumenteranno la propria autostima. (In questo articolo trovi altri consigli su come aiutare i bambini con bassa autostima).
- Un gioco utile a partire dai 3 anni è il classico acqua, acquerello, acquazzone, fuoco. Nascondiamo un oggetto in una stanza e aiutiamo il bambino a trovarlo con le parole guida. Se l’oggetto è lontano diciamo “Acqua!”. Se l’oggetto è vicino diremo “Fuoco!”, quando è davvero vicinissimo “Incendio!”, se è lontanissimo possiamo dire “ Acquazzone”.
- A partire dai 6 anni possiamo iniziare con il gioco degli indovinelli. Un giocatore pensa ad un oggetto qualsiasi e l’altro deve indovinare cos’è attraverso domande come “È grande o piccolo? Liscio o ruvido?” oppure con domande a cui si può rispondere solo sì o no. Nel corso del gioco, avendo sempre più informazioni, si inizia a fare delle ipotesi, fino a giungere alla soluzione.
Giochi per stimolare la creatività
- Già nel periodo 1-3 anni possiamo sviluppare la creatività del bambino con il gioco. Per esempio il gioco del grande riccio, che soddisfa il bisogno del bambino di infilare e incastrare e stimola la creatività. Prendiamo uno scolapasta, capovolto e mostriamo al bambino come inserire degli spaghetti in tutti i buchini. Alla fine, il bambino avrà costruito un grande riccio.
- Tra i 4 e i 7 anni, musica e immagini stimolano tantissimo la fantasia dei nostri piccoli. Possiamo giocare a dal suono all’immagine. Facciamo ascoltare una musica al bambino e poi invitiamolo a fare un disegno ispirato alla musica che ha ascoltato. Questo permetterà al bambino di dare spazio alle proprie emozioni e alla creatività.
- Tra gli 8 e i 10 anni possiamo proporre gli origami. Ai bambini piace imparare cose nuove, divertenti e soprattutto che possono imparare insieme all’adulto di riferimento. L’importante è iniziare da origami molto semplici: rana e carota sono i più facili da imparare.
- Anche i giochi di magia sono adatti a bambini tra gli 8 e i 10 anni. Esistono scatole di magia, tutorial, ma anche vecchi giochi con le carte che si trovano facilmente su Youtube.
Il gioco ha un ruolo centrale nello sviluppo dei bambini: favorisce il benessere, la maturazione e la costruzione di un’identità solida. Tutti i genitori sono consapevoli, chi più chi meno, dell’importanza del gioco. Presi dagli impegni quotidiani, però, bambini bambine e genitori hanno poco spazio per il gioco.
“Dobbiamo comprendere che è importante ritagliare quotidianamente dello spazio per il gioco” ci ricorda la dottoressa Uglietti. “E se proprio non possiamo farlo nel quotidiano, dobbiamo stabilire un giorno o un pomeriggio che sia dedicato esclusivamente al gioco”.
E tu quanto giochi con i tuoi bambini? Quali sono i vostri giochi preferiti?